“Chiedo, chiedo sempre”, mi dice il ragazzo che ho di fronte e che mi racconta dell’ennesima relazione cui ha deciso di porre fine. Stavolta però sembra più dura del solito, stavolta l’interruzione del rapporto ha lasciato un carico di amarezza e di perché cui questo giovane uomo sente di dover dare una risposta: “Sto cercando di capire se incontro sempre persone egoiste o se sono io a fare troppe richieste”. E poi c’è quest’altro giovane, grande e grosso, una montagna d’uomo che quando entra in studio deve abbassare la testa per non sbattere sullo stipite della porta e che quando si siede praticamente si incastra nella poltrona: “Mi trovo tutte donne con mille problemi, e io a metter toppe nella loro vita, finché la situazione diventa insostenibile”; anche lui desidera capirci qualcosa di più, anche lui porta nella stanza i suoi dubbi, e li lascia galleggiare a mezz’aria, mentre cerca di riordinare le idee e di capire perché lui “non chiede mai nulla”. Le richieste, nella coppia, sono un tema “caldo”: chi chiede troppo, chi troppo poco. Chi assilla il partner, chi tace e si sente solo anche se è in coppia. Il nostro modo di far presente all’altro i nostri bisogni, nella dimensione della relazione amorosa, dice molto di noi, di come in quella coppia ci siamo “arrivati”, e di che cosa “ci abbiamo portato”: il pianto del bimbo eternamente insoddisfatto? Il silenzio di chi sa che non vale la pena chiedere, perché “i bambini in gamba se la sbrigano da soli”? Quello che siamo in coppia è quello che abbiamo imparato ad essere nelle nostre relazioni primarie, con chi si è preso cura di noi, come ha potuto, quando eravamo piccoli. E’ importante essere consapevoli di questo, “lavorarci sopra” se sentiamo che, per esempio, la nostra modalità di “chiedere” può essere o diventare disfunzionale nel rapporto di coppia. Quello che dovremmo poter fare prima o poi, è “chiederci di noi”, farci domande su noi stessi, e dire ogni tanto, a chi ha deciso di starci accanto come compagno/compagna: chiediti di me.